sabato 31 ottobre 2009

Crostini caldi al formaggio filante

Che giornate!!
Il Pc ci ha improvvisamente lasciati, portando con sè ogni traccia del suo passaggio sulla terra...
Insomma, per fortuna che esistono i tecnici a recuperare i dati anche da un Pc che non ne vuole proprio sapere di accendersi.
Comunque alla fine abbiamo dovuto comprarne uno nuovo, la cui spesa davvero non era proprio prevista, ma proprio no dato che da mesi ormai le spese improvvise si succedono a ritmi sempre più serrati e non si riesce a mettere nulla da parte. Ma questa è un'altra storia...

Eccomi allora rientrare nella blogosfera, con una ricettina facile facile, le cui foto erano casualmente rimaste nella fotocamera da qualche settimana e perciò si sono salvate dalla tragedia.


Crostini caldi al formaggio filante
Ingredienti:
Pane raffermo
Pomodori rossi sodi
Fettine sottili di mozzarella, o scamorza o altro formaggio a piacere
Olio, sale, origano q.b

Affettare il pane e disporlo su una teglia, condire con poco sale, poco origano e poco olio.Infornare per qualche minuto con il grill acceso, controllando che il pane non superi una leggera doratura.A questo punto potete anche far raffreddare le fettine di pane e poi inserirle in un sacchetto di carta e in uno di plastica e potrete conservarlo per alcuni giorni. Per questa preparazione il pane ideale sarebbe la baguette rafferma di un solo giorno, ma si prestano tutti tipi di pane morbido.
Se invece volete consumarlo subito, procedete.
Mentre il pane è in forno affettare i pomodori e la mozzarella. Quando il pane è pronto potete adagiarvi sopra le fettine di pomodoro
e di mozzarella (io ho usato del galbanone),
condire con sale, origano e olio e ripassare pochi minuti in forno a sciogliere il formaggio.
Servire caldi

mercoledì 21 ottobre 2009

Crostata alla confettura di fichi e noci

Puff puff, pant pant...
Arrivo di corsa per pubblicare la mia ricetta per Paoletta e il suo Giochino d'autunno (per fortuna la scadenza è prorogata al 31!).

Ecco la mia proposta:
Crostata alla confettura di fichi e noci, decorata con un timido sole a ricordarmi l'estate appena trascorsa.

Ingredienti:
200 g di farina
100 g di burro freddo a pezzetti
80-100 g di zucchero secondo i gusti
1 uovo intero
quantità a piacere di Confettura di fichi e noci


Preparazione della pasta frolla
In una ciotola unire farina, burro e zucchero. Con i polpastrelli o con una forchetta sbriciolare il burro fino a quando, attaccandosi alla farina, non risulterà di consistenza simile a quella del formaggio grattuggiato. E' importante lavorare velocemente affinchè il burro non si sciolga tra le dita (usare solo i polpastrelli, perchè il palmo è più caldo).
Unire l'uovo al composto e integrarlo poco per volta con la forchetta. Posare la forchetta quando l'impasto comincia a diventare sodo e continuare con le dita, sempre velocemente, per amalgamare il tutto.
L'impasto non deve risultare eccessivamente liscio, il che indicherebbe una lavorazione troppo lunga, ma rugoso, appena assemblato.
Fare riposare la frolla in frigo per mezz'ora almeno, ma si può preparare anche con un giorno di anticipo.
Preparare ora lo stampo*: disegnare su un foglio di carta forno il diametro dello stampo ingrandendolo di 1,5 cm, ritagliarlo.
Tirare fuori la frolla dal frigo, tagliarne un pezzetto per ricavare le strisce o altra decorazione e stendere la restante pasta direttamente sulla carta forno ritagliata usandola da guida per ottenere una forma rotonda.
Ora va adagiata delicatamente nello stampo, dando la forma e tenendo in piedi il bordo.
Farcire con la confettura. Adagiare le strisce incrociandole e infine abbassare il bordo.
Cuocere a 170°, in forno preriscaldato, per ca 30 minuti, o fino a quando non avrà un bel colorito abbronzato.

* io uso uno stampo da 24 o da 26 max; per uno stampo più grande dovrete rinunciare alle strisce e optare per un solo decoro centrale.



martedì 20 ottobre 2009

Ancora un quaderno



In ritardo sulla tabella di marcia (le lezioni le ho cominciate da un po') vi mostro il quaderno che ho realizzato per me.
Sulla scia di quello di prova realizzato per la nipotina, ne ho pensato un altro, poco più elaborato, ma ancora imperfetto.

E' rivestito con cartoncino sottile, mentre per l'interno ho usato la tela TNT (tessuto non tessuto) in una tonalità di giallo che contrasta con l'arancione esterno.Ho decorato il bordo con del nastro di raso verde, e applicato della carta da regalo, rifinita con le forbici a onda. Infine ho applicato una decorazione in cartoncino e TNT, rifinita con il cotone a punto festone (da quando l'ho scoperto non lo mollo più, mi piace un sacco, soprattutto applicato alla carta), disegnandoci sopra un fiorellino a mano libera con la biro.

Niente di più semplice!!!


lunedì 12 ottobre 2009

Quadernetto e segnalibro


Da tempo avevo adocchiato il Tutorial di Linda su come creare un piccolo quadernetto e così lasciandomi ispirare, ho pensato di farmene uno tutto per me da usare all'università.
Prima però ho voluto crearne uno piccolo, così giusto come prova, e dato che non è venuto poi tanto male ho pensato di regalarlo a mia nipote, che ha 8 anni e comincia a "pretendere"degli spazi suoi che non siano soltanto di gioco (chissà, magari potrà usarlo per scrivere i suoi desideri, i suoi segreti... o per incollarci le sue foto preferite).Visto che stavo facendo una prova per rivestirlo ho usato della comune carta da regalo a fiori, che ho usato anche per creare il fiorellone applicato.
Sul retro del quadernetto ho creato una piccola tasca di carta con una decorazione sul bordo realizzata con la carta velina, una tasca che contiene il segnalibro, ma può tornare utile per i bigliettini più segreti o più semplicemente per riporre la matita.
Insieme al quadernetto ho realizzato anche un semplice segnalibro, dato che le piacciono molto, mettendo insieme tre tipi di carta e poi plastificato con la carta adesiva (tipo d-c-fix).

mercoledì 7 ottobre 2009

Cannelloni alle melanzane

Con questa ricetta partecipo alla bellissima raccolta di Olio e aceto

Ecco un bel primo piatto ricco. E soprattutto di sicura riuscita. Io lo preparo sempre in due fasi cioè in due giorni, perchè la preparazione è un po' lunga e lavorando è difficile avere una mattina intera da dedicare alla cucina.

Ingredienti:
ca. 20-22 cannelloni
3 melanzane piccole
1 mozzarella
500 ml di Besciamella
150 g di prosciutto cotto
5-6 mestoli di passata di pomodoro (scorrete il post fino in fondo)
4 cucchiai di olio
sale e pepe q.b.
formaggio grattuggiato

1° giorno
Tagliare le melanzane a cubetti e passarle in padella con l'olio e poca acqua, portare a cottura mescolando ogni tanto(la polpa comunque deve restare soda e asciutta), aggiungere sale e pepe q.b. Lasciare raffreddare trasferendo in una ciotola.Mentre le melanzane cuociono, preparare una besciamella soda. Mentre anche questa si raffredda preparare la passata di pomodoro.

2° giorno
Unire alle melanzane il prosciutto e la mozzarella a pezzetti, due cucchiai di besciamella e 1 manciata di formaggio grattugiato. Mescolare bene. Con questa farcitura riempire i cannelloni.
Versare 2 mestoli di salsa di pomodoro in un tegame. Diluire la besciamella con poco latte e versarne 2-3 cucchiai sulla salsa.
Sistemare in un solo strato i cannelloni farciti lasciando poco spazio tra loro, ricoprire con altra besciamella e passata di pomodoro fino a ricoprire tutti i cannelloni, spolverare di formaggio.

Cuocere in forno preriscaldato alla massima temperatura fino a che si formerà una crosticina croccante. Servire caldi.
Buon appetito!

sabato 3 ottobre 2009

Un rito d'altri tempi: fare le bottiglie. Ovvero la conserva di pomodoro



Durante l'estate l'orto e il frutteto di mio suocero abbondavano di frutti come le melanzane, le zucchine, i fichi, e i pomodori, ora che l'estate è finita, è tempo di fare scorta degli ultimi prodotti della terra in modo da ritrovare profumi e sapori dell'estate durante il lungo e freddo inverno.
Comincio dalla salsa di pomodoro, ma prima voglio ricordare un rito della mia infanzia.

Qui in Puglia esiste da decenni e resiste ancora, nonostante i tempi moderni, la bellissima tradizione delle "bottiglie" di agosto, ovvero la conserva di pomodoro per tutto l'inverno.
Anni fa, quando ero bambina "fare le bottiglie" era l'atto che segnava la fine delle vacanze, dopo Ferragosto infatti, sfruttando gli ultimi giorni di ferie dei papà, cominciavano a vedersi per la città i cartelli dei contadini: "vendesi pomodori per le bottiglie" e dai box delle case di periferia esalava il profumo del pomodoro cotto nelle "caldare" e si spandeva il suono delle bottiglie e dei "boccacci" lavati e messi a testa in giù, che puntualmente cadevano facendo baccano.
Il rito era, più o meno uguale in tutte le famiglie, pressappoco questo:
due settimane prima, la prenotazione dei pomodori presso i contadini. A seconda del fabbisogno della famiglia si variava da 1 a più quintali.
Si stabiliva la data di arrivo dei pomodori e da quel momento cominciava il vero e proprio tour de force. Nella mia famiglia si dedicava una giornata alla selezione dei pomodori, si scartavano quelli eventualmente marci o potenzialmente dannosi (cioè con ammaccature o con buchini sospetti che potessero essere occupati da vermi così da rovinare tutto il lavoro), poi si sceglieva una certa quantità di pomodori più grandi adatti per i pelati, un'altra per quelli più piccoli per fare "i pezzetti" (pomodorini premuti e messi in barattolo, ben schiacciati), e per la maggior parte quelli da macinare per fare la salsa.
Si dedicava una giornata a lavare bottiglie, barattoli, coperchi, pentoloni, e tutta l'attrezzatura che occorreva, dai mestoli alla macchinetta per macinare, al tavolo, ai coltelli, ai cucchiai e agli imbuti (tutta questa attrezzatura veniva usata solo 1 volta l'anno, proprio in questa occasione e veniva perciò conservata nel garage, quindi prima di cominciare si doveva lavare tutto per bene). Tutto veniva coperto con dei teli e si faceva asciugare fino al giorno X.

Ed eccoci finalmente al momento clou, il giorno tanto atteso da noi bambini perchè potevamo trascorrere una giornata intera con tutti i cuginetti, stare insieme a mangiare pane e pomodoro, giocare, bagnarci con l'acqua dei pomodori, schizzarci le magliette con i semini, e ai più grandi di noi era concesso riempire le bottiglie con la salsa, un vero onore!!
Sveglia alle 6, rapida colazione e tutti giù al box attrezzati di tovaglie, strofinacci (per filtrare la salsa), e.... pane vecchio.
Primo passaggio, lavare i pomodori, almeno tre volte, nelle gigantesche bacinelle (delle piscine per noi bambini), nel frattempo gli uomini accendevano i fornelloni attaccati alle bombole del gas, su cui avremmo cotto i pomodori, poi si cominciava a macinare con una macchina apposita, che separava la polpa dallo scarto (1 persona aveva il preciso compito di svuotare la ciotola dello scarto più o meno ogni 5 minuti, ruolo per il quale nessuvo concorreva mai perchè era il più noioso di tutti), un'altro invece caricava di pomodoro cotto.
Ai piedi del tavolo una grande bacinella accoglieva la salsa e appena si riempiva, si cominciavano a riempire le bottiglie.
Si andava avanti così a oltranza, fino ad esaurire tutti i pomodori, poi nel frattempo alcune donne cominciavano i "pezzetti", altre i pelati... ma alle 10,00 si faceva pausa. E tutti noi adoravamo quella pausa. Le mamme affettavano il pane raffermo, lo bagnavano leggermente con acqua e ci spremevano sopra i pomodori, sale, origano e olio, una delizia che ancora ne sento il sapore (ancora oggi è il piatto forte delle gite al mare). Quello era il momento più bello per grandi e piccoli.
E poi ricominciava la danza.
Alle 11,00 una o due mamme salivano a casa a preparare la pasta al forno, che poi portavano all'una e mezza calda calda per la pausa pranzo. Si mangiava intorno ad una tavola immaginaria, con i piatti sulle gambe, i bicchieri posati per terra, ma era la tavola più conviviale alla quale abbia mai mangiato, si rideva e si scherzava e per i bambini quel giorno, non esistevano regole. Poi si tornava al lavoro.
Quando le bottiglie erano riempite agli uomini spettava il compito di chiudere con i tappi, messi con una macchinetta di cui sembrava che solo loro conoscessero il funzionamento (!!!!!!), poi dovevano stringere i coperchi dei barattoli e allora cominciavano a riempire le "caldare" con stracci, giornali, bottiglie e barattoli. A questo punto era già pomeriggio, le mamme iniziavano a lavare gli utensili, poi alla spicciolata si cominciava ad andare a casa, restavano solo due o tre papà a controllare il bollore delle "caldare". Ultimi momenti di gioco, cominciavano i capricci, non volevamo separarci ma era già sera e a noi bambini toccava lavarci e subito a letto, esausti, qualche cugino poteva pure restare a dormire e allora la giornata finiva con il gioco. Tutti a letto adesso, la giornata è stata lunga e domani bisognerà svuotare le caldare e procedere alla divisione del bottino.

Oggi questa tradizione esiste ancora, anche se nella mia famiglia si è persa perchè i bambini sono grandi e i nuclei familiari sono cambiati, lo facciamo in piccolo, la salsa ha sempre lo stesso sapore di antico, ma io qualche volta me la faccio pure per conto mio.
Mio suocero ha tanti pomodori in campagna che sono sufficienti al fabbisogno di bottiglie per tutta la famiglia, ma in questi giorni che i pomodori ci sono ancora in abbondanza, io mi faccio qualche bottiglia speciale.


Passata di pomodoro fresco


Stesso procedimento: si cuociono i pomodori, ma io aggiungo anche la cipolla e il basilico, oppure cipolla-sedano-carota, faccio cuocere, macino con il passaverdure. A questo punto la salsa è pronta per essere consumata subito nelle varie preparazioni.

Per la lunga conservazione: rimetto sul fuoco la salsa fino al bollore, aggiungo il sale e sempre a bollore verso nelle bottiglie sterilizzate ancora calde, chiudo e metto a testa in giù, in una scatola con una coperta e lascio raffreddare per un paio di giorni, conservo al buio.

Informazioni personali

La mia foto
sono pugliese, ho 29 anni, sposata da meno di due, amo cucinare, ma in realtà lo faccio solo da quando mi sono sposata.Prima osservavo ed ora metto in pratica. Creare con le mie mani mi diverte e mi appaga, non soltanto in cucina. Amo infatti creare oggetti con la carta, il mio materiale preferito, ma adoro tutto ciò che aiuta ad esprimere la propria creatività, e poi leggo moltissimo, scrivo, amo il cinema, il teatro e molto molto ancora... Forse c'è ancora dell'altro, ma è tutto da scoprire...

Libri sotto il cuscino...

  • AGOSTINO - A. Moravia
  • L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA - L. Pirandello
  • QUADERNI DI SERAFINO GUBBIO OPERATORE - L. Pirandello
  • UNA VITA - I. Svevo